Nel cuore della Svizzera, a Cadro, si è tenuta un’assemblea che non è solo un momento amministrativo, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti per il futuro energetico del pianeta. La straordinarietà dell’incontro del Consiglio di Amministrazione della COMECO2 Envirotech SA, convocato il 20 marzo 2011, non sta solo nel programma dettagliato e internazionale, ma soprattutto nello spirito che lo ha animato: una tensione etica e scientifica verso una rivoluzione industriale, tecnologica e ambientale.
Giuseppe Fazio, fondatore e presidente della società, ha aperto i lavori con parole che riflettono una visione profonda e al contempo lucida del nostro tempo: un’epoca in cui la crisi economica ha frenato gli investimenti, ma ha anche aperto spazi per ripensare modelli di sviluppo più sostenibili. La sua invocazione al Giuramento di Ippocrate in chiave moderna non è retorica, ma un manifesto di etica imprenditoriale: l’impresa che rispetta la vita in tutte le sue forme e opera con dignità e onestà intellettuale.
Il cuore dell’incontro è stato la presentazione di un piano industriale costruito attorno al Plasma Converter System, una tecnologia in grado di trasformare i rifiuti in energia pulita, evitando i danni della combustione e superando i limiti degli inceneritori. Si tratta di un sistema che lavora a livello molecolare, dissociando la materia e generando syngas ad alto contenuto di idrogeno: una risorsa chiave per il futuro energetico globale.
L’assemblea ha visto il coinvolgimento di una rete internazionale di esperti, ricercatori, imprenditori e osservatori istituzionali. Tra questi, nomi come Joseph Klimek (già CEO della Startech Environmental USA), Steven Peras, Mario Fabbri e Francesco Carbone, che hanno contribuito a delineare non solo le opportunità tecnologiche, ma anche le strategie di penetrazione commerciale e di scalabilità dell’intero progetto. La proposta di integrazione con la statunitense Startech Environmental Corporation, presentata come leva strategica per ridurre gli investimenti nella fase di avvio, ha rappresentato un momento cruciale per rafforzare il legame tra know-how americano e sviluppo europeo.
L’incontro è stato, di fatto, un laboratorio di governance sostenibile e innovazione: non un semplice CdA, ma una mappa per orientarsi nella complessità della transizione ecologica, dove ogni decisione – dalla nomina dei membri esecutivi alla pianificazione delle attività – è pensata in funzione di un disegno più ampio, quello di un modello industriale integrato e responsabile.
Come ha ricordato lo stesso Fazio citando Asimov, “in ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l’Universo, e in ogni secolo si è capito che avevano sbagliato”. Questa consapevolezza dell’incertezza scientifica è la base di un approccio aperto, curioso, mai dogmatico, ma sempre guidato dalla tensione verso un miglioramento collettivo.
Nel documento emerge anche una forte coesione tra scienza, economia e politica. La presenza di rappresentanti istituzionali, come Emanuele Spampinato (Presidente Sicilia e-Servizi) e di advisor bancari come Alberto Gamber (Deutsche Bank), dimostra l’interesse crescente verso soluzioni che non siano solo tecnologicamente valide, ma anche finanziariamente solide e politicamente sostenibili.
La COMECO2 Envirotech SA, con il suo piano industriale 2011, non si limita a proporre una nuova tecnologia, ma si pone come ponte tra il presente incerto e un futuro che potrà definirsi realmente sostenibile solo se saprà integrare etica, scienza e impresa. In un tempo in cui l’energia si fa sempre più fluida e invisibile, e la fiducia nei modelli passati vacilla, iniziative come questa ci ricordano che il progresso autentico nasce da una combinazione rara: visione, conoscenza e coraggio.