Giornata Mondiale zero emissioni

Giornata Mondiale zero emissioni

Ogni giorno, spesso senza rendercene conto, compiamo scelte che hanno un impatto diretto sull’ambiente. Accendiamo la macchina per un breve tragitto, lasciamo il caricabatterie attaccato anche quando non serve, compriamo cibo confezionato e prodotto a chilometri di distanza. Sembrano gesti insignificanti, ma moltiplicati per milioni di persone diventano una delle principali cause delle emissioni di carbonio che stanno modificando il clima del pianeta. È da questa consapevolezza che nasce la Giornata Zero Emissioni, conosciuta anche come Zero Emissions Day o ZeDay, una ricorrenza internazionale che ogni 21 settembre invita il mondo a fermarsi, a respirare, e a riflettere su come viviamo.

Lanciata nel 2008 in Nuova Scozia, in Canada, la Giornata Zero Emissioni è nata con un obiettivo tanto semplice quanto rivoluzionario: concedere al pianeta una pausa. Una giornata simbolica – ma concreta – in cui provare a vivere senza ricorrere ai combustibili fossili, senza utilizzare energia derivata da fonti non rinnovabili, e soprattutto prendendo coscienza delle nostre abitudini. L’idea è potente: se un’intera comunità può cambiare per un giorno, allora può anche imparare a cambiare per sempre.

Dal 2017, l’iniziativa ha trovato terreno fertile anche in Europa, in particolare in Finlandia, grazie all’impegno della Climate Leadership Coalition (CLC). Insieme a TAT per l’economia e la gioventù, l’Agenzia Nazionale per l’Educazione e l’associazione Myrskyvaroitus-Storm Warning, CLC ha coinvolto in modo originale anche le scuole, proponendo un concorso chiamato “Facciamo le cose più alla moda”, in cui gli studenti vengono invitati a realizzare video creativi su come dimezzare l’impronta di carbonio personale entro il 2030. Un progetto che unisce educazione ambientale, creatività e senso di responsabilità, offrendo ai giovani la possibilità di diventare veri e propri ambasciatori del clima.

La giornata non è legata solo a grandi proclami istituzionali. È pensata per tutti noi: famiglie, lavoratori, studenti, aziende, amministratori locali. L’idea di base è che ogni singola azione può fare la differenza. Spegnere il computer quando non lo si usa, evitare la plastica monouso, scegliere di andare al lavoro in bicicletta o con i mezzi pubblici, cucinare cibi locali e stagionali, spegnere le luci superflue, limitare gli acquisti inutili: sono tutti gesti concreti, che non richiedono né denaro né sacrifici eccessivi, ma che nel tempo possono contribuire in modo sostanziale alla riduzione delle emissioni di CO₂.

Ciò che rende la Giornata Zero Emissioni diversa da altre campagne ambientaliste è il suo approccio bottom-up: parte dalle persone comuni, non dai governi o dai grandi summit. È un messaggio che punta dritto alla coscienza individuale, che ci chiede di essere attori del cambiamento, non spettatori passivi in attesa che “qualcuno faccia qualcosa”. È proprio questo il cuore della ZeDay: "La singola azione che fa la differenza".

L’emergenza climatica è davanti ai nostri occhi. Scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi, incendi boschivi fuori controllo, periodi di siccità alternati a inondazioni devastanti. La scienza è chiara: la causa principale è l’eccesso di gas serra immessi nell’atmosfera dalle attività umane, in particolare dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale. Ridurre queste emissioni è urgente e necessario, e ogni singolo passo in questa direzione è un passo nella giusta direzione.

Le aziende hanno un ruolo fondamentale. In Finlandia, oltre 25 membri della Climate Leadership Coalition hanno aderito alla campagna ZeDay già nel 2018, organizzando eventi, attività per i dipendenti, e comunicazioni con clienti e fornitori. La sfida, infatti, è duplice: da un lato agire sul piano personale, dall’altro pretendere comportamenti responsabili da parte delle organizzazioni pubbliche e private. Investire in fonti rinnovabili, ridurre l’impronta ecologica delle produzioni, sostenere la mobilità sostenibile e promuovere l’economia circolare non sono più scelte opzionali, ma scelte etiche e strategiche, per garantire un futuro anche alle prossime generazioni.

Anche in Italia sarebbe tempo di fare la nostra parte. Sarebbe bello, e importante, che il 21 settembre diventasse un appuntamento fisso nelle nostre scuole, nei comuni, nei quartieri, nelle università, nei luoghi di lavoro. Una giornata senza auto, con lezioni dedicate alla transizione ecologica, con piccoli concorsi per premiare chi riesce a trovare le soluzioni più ingegnose per ridurre le emissioni. Una giornata per sperimentare il cambiamento, per dimostrare che un altro modo di vivere è possibile, che possiamo ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare alla qualità della vita.

Ma perché limitarsi a un solo giorno all’anno? La ZeDay, proprio per il suo spirito inclusivo e volontario, è anche un laboratorio permanente di buone pratiche. Molti, dopo aver partecipato, decidono di continuare alcune abitudini apprese in quella giornata. È così che cambia il mondo: non con proclami, ma con esempi quotidiani. E quando queste azioni diventano “alla moda”, come recita il motto finlandese, allora si attiva un meccanismo virtuoso, capace di contagiare positivamente intere comunità.

La transizione ecologica non è un percorso facile, ma è un percorso obbligato. Serve una nuova cultura della sostenibilità, capace di coinvolgere le emozioni, di parlare al cuore delle persone, di creare reti sociali e movimenti dal basso. La Giornata Zero Emissioni va in questa direzione: trasforma una crisi in un’occasione, un problema in un’opportunità. E lo fa con un linguaggio semplice, accessibile, positivo. Non dice “non puoi fare questo o quello”, ma propone: “vedi cosa puoi fare tu per il mondo”.

In un’epoca in cui molte persone si sentono impotenti di fronte alla vastità della crisi climatica, la ZeDay ci restituisce un potere personale. Ci ricorda che ogni scelta è una dichiarazione d’intenti. Che ogni gesto ha conseguenze. E che possiamo scegliere di agire per proteggere l’ambiente, senza attendere soluzioni magiche dall’alto. Non servono supereroi, ma persone consapevoli.

La Giornata Zero Emissioni ci invita, in fondo, a riscoprire un ritmo più lento, a riconnetterci con ciò che è essenziale. In un mondo sempre più veloce e consumista, fermarsi per un giorno può sembrare rivoluzionario. Ma forse è proprio quello che serve per cambiare direzione. Non è una rinuncia, è una scelta di libertà: la libertà di decidere che tipo di futuro vogliamo costruire.

E allora, perché non iniziare subito? Perché non portare ZeDay anche qui, in Italia, nelle scuole, nelle famiglie, nei comuni? Perché non usare il 21 settembre come data simbolica per lanciare una mobilitazione nazionale per la riduzione delle emissioni, partendo dai gesti quotidiani e arrivando alle politiche pubbliche? In fondo, ogni grande cambiamento ha bisogno di un primo passo. E la Giornata Zero Emissioni è quel primo passo. Un passo semplice, ma carico di significato. Un passo verso un mondo più pulito, più giusto, più umano.

 

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