BBVA ha deciso di fare sul serio anche in Germania. Dopo il successo ottenuto in Italia, dove il gruppo bancario spagnolo ha sperimentato con ottimi risultati il modello di banca digitale, ora è il turno del mercato tedesco. E la mossa è di quelle che possono davvero fare scuola: un’offerta 100% digitale, pensata per intercettare le esigenze di un pubblico sempre più abituato alla comodità del mobile banking e al risparmio “smart”.
Cosa ha messo in campo BBVA? In estrema sintesi: un conto corrente senza costi, che riconosce il 3% di interessi annui sul saldo depositato, e un cashback del 3% sulle spese effettuate con la carta di debito. Il tutto con la possibilità di effettuare bonifici SEPA gratuiti, gestire il proprio denaro tramite un’app intuitiva e ottenere reportistica dettagliata sulle spese. Ma al di là della scheda tecnica, è il significato di questa operazione a far riflettere: BBVA sta tentando di alzare il livello della competizione bancaria in Germania, sfidando i giganti del credito tradizionale e le nuove fintech native digitali sul loro stesso terreno.
Fino a pochi anni fa, la Germania era considerata un terreno piuttosto conservatore per quanto riguarda i servizi bancari. Un popolo legato alla solidità del mattone e alla sicurezza delle banche storiche, con una certa diffidenza verso le novità troppo dirompenti. Eppure il contesto sta cambiando rapidamente. La pandemia ha accelerato in modo drastico la digitalizzazione delle abitudini di pagamento, spingendo i tedeschi a utilizzare di più le carte, i wallet digitali e soprattutto le app bancarie. È proprio su questo scenario in evoluzione che BBVA ha deciso di calare la propria strategia.
La scelta di offrire un conto senza spese fisse, remunerato al 3%, è un segnale fortissimo. In Germania, i tassi offerti sui conti correnti ordinari sono ancora spesso bassissimi, quando non addirittura pari a zero. Alcuni istituti, fino a poco tempo fa, facevano addirittura pagare ai correntisti commissioni pur di custodire i depositi, in un contesto di tassi negativi della BCE. Oggi la musica è cambiata, ma non ovunque con la stessa rapidità. Con la sua proposta, BBVA dimostra di voler scardinare le vecchie logiche, puntando su due leve che parlano direttamente al portafoglio del cliente: la remunerazione dei depositi e il cashback.
Quest’ultimo, poi, è un elemento cruciale. Il 3% di cashback sulle spese effettuate con la carta non è affatto banale. Significa che su ogni 100 euro spesi, tornano automaticamente 3 euro sul conto. Non si tratta di punti fedeltà da accumulare o di voucher da spendere in negozi convenzionati: è denaro liquido, che torna a disposizione del cliente, alimentando un circolo virtuoso di spesa e risparmio. Un concetto molto apprezzato soprattutto dai più giovani, che vedono nella banca non solo un posto dove custodire i soldi, ma un alleato per farli rendere o almeno per ridurre il costo della vita quotidiana.
Non a caso, questa strategia BBVA l’ha già testata in Italia, con risultati interessanti. Anche qui, la banca ha lanciato un conto digitale che offre interessi sul saldo e cashback, inserendosi con forza nel mercato dei cosiddetti “conti remunerati”. In un contesto in cui i tassi sono tornati a salire e l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto, avere una banca che riconosce un rendimento sui fondi parcheggiati sul conto corrente diventa un argomento di grande peso.
Ma dietro questa offerta si intravede una visione più ampia. BBVA sta costruendo un ecosistema bancario digitale che va oltre il semplice deposito o pagamento. Attraverso la propria app, il cliente può monitorare in tempo reale entrate e uscite, impostare budget personalizzati, ricevere notifiche intelligenti sui movimenti, ottenere consigli per ottimizzare le proprie spese e persino attivare piccoli investimenti. È un approccio che ricorda da vicino quello delle challenger bank o delle big tech del fintech, ma con la forza patrimoniale e la solidità di un gruppo bancario internazionale alle spalle.
La digitalizzazione non è solo un vezzo tecnologico: è la risposta a una domanda di maggiore autonomia e trasparenza da parte dei clienti. I risparmiatori vogliono vedere in modo chiaro come si muove il loro denaro, avere a portata di mano strumenti di controllo e non dover più passare da filiali fisiche o complicate pratiche cartacee. In questo BBVA mostra di aver capito perfettamente la direzione del mercato. E lo fa con un linguaggio semplice, diretto, basato su numeri chiari: 3% di interessi sul saldo, 3% di cashback, zero costi e gestione totalmente via app.
Un altro aspetto interessante è la scalabilità di questo modello. Dopo l’Italia e la Germania, è lecito attendersi che BBVA possa replicare questa formula anche in altri mercati europei. Perché in fondo la strategia è la stessa: sfruttare la digitalizzazione per abbattere i costi di struttura e reinvestire parte dei margini sotto forma di vantaggi diretti per i clienti. È un modello che sfida apertamente quello tradizionale, basato su filiali, sportelli e oneri di gestione elevati, e lo fa proprio sul terreno dove le nuove generazioni di utenti si muovono con più dimestichezza: lo smartphone.
Questa trasformazione ha anche un forte valore culturale. In Germania, come in molti altri paesi europei, il rapporto con la banca è stato storicamente improntato a una certa deferenza istituzionale: si sceglieva la banca di famiglia, ci si affidava al consiglio del direttore, si manteneva il conto per decenni, spesso senza chiedere troppo in termini di ritorni o servizi aggiuntivi. Oggi questo paradigma si è rotto. Il cliente si informa, compara le offerte online, è pronto a cambiare istituto se trova condizioni migliori. BBVA intercetta questo cambiamento e lo cavalca, puntando su trasparenza e vantaggi tangibili.
C’è poi un dato psicologico da non trascurare: la sensazione di avere il controllo, di non subire commissioni occulte, di sapere esattamente quanto si guadagna e quanto si spende, è un valore enorme per il cliente moderno. BBVA fa leva su questo bisogno, offrendo un pacchetto di servizi che si presenta quasi come una piattaforma di gestione finanziaria personale, più che un semplice conto corrente. Il che contribuisce a fidelizzare il cliente non solo sul piano economico, ma anche su quello emotivo.
Naturalmente restano alcune sfide. Il mercato tedesco, pur in rapida evoluzione, ha ancora segmenti di popolazione che prediligono le forme di risparmio tradizionali, come i libretti o i depositi vincolati. E la concorrenza è agguerrita, con player locali e internazionali che stanno a loro volta innovando le proprie offerte per non perdere terreno. Tuttavia, la capacità di BBVA di comunicare in modo efficace, di mostrare con trasparenza i vantaggi e di semplificare l’esperienza utente, potrebbe fare la differenza.
In definitiva, l’offerta lanciata in Germania è molto più di un semplice conto: è il manifesto di una nuova idea di banca. Una banca che premia il cliente con interessi e cashback, che elimina i costi di gestione, che si affida a un’app per ridurre la complessità e che ambisce a diventare un vero compagno di viaggio finanziario, piuttosto che un rigido custode dei soldi. Il fatto che questa strategia venga applicata in mercati così diversi come l’Italia e la Germania dimostra quanto sia versatile e quanto possa adattarsi a contesti culturali differenti.
Il futuro della banca, insomma, passa da qui. Dalla capacità di coniugare innovazione tecnologica, vantaggi economici concreti e una gestione del denaro che metta il cliente al centro. BBVA, con la sua nuova offensiva in Germania, ha deciso di giocare un ruolo da protagonista in questo scenario. E chissà che presto anche altri grandi gruppi bancari non siano costretti a seguirne l’esempio, alzando a loro volta il livello della competizione e, in ultima analisi, migliorando la vita di milioni di correntisti europei.