Pietro Lista nasce a Castiglione del Lago nel 1941. Si trasferisce con la famiglia a Salerno nel 1954 dove vive l’esperienza dell’alluvione che segnerà, come una ferita, la sua vicenda umana, con permanenti riflessi su quella artistica.
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico a Napoli, nei primi anni Sessanta inizia la sua attività espositiva. La sua matura sensibilità, intersecandosi con la tecnica del dripping, conosciuta grazie al suo maestro Mario Colucci, e con la sperimentazione dell’informale, lo porterà alla deformazione della figura umana e al suo successivo smembramento. Sul piano della relazioni, consolida il sodalizio con Marcello Rumma, collezionista e figura d’intellettuale, suo fervido sostenitore. Collabora alle tre rassegne di Amalfi sulla ‘Arte povera’ e, nel 1968, realizza, nell’ambito della rassegna ‘Arte Povera + Azioni Povere’, curata da Germano Celant, un’azione notturna di scavo della “Luce nella sabbia”. A questo stesso periodo, essendosi ancor più affinata la conoscenza dei materiali e della loro qualità linguistica, appartengono i motivi delle Reti, delle Cielitudini, delle Gabbie e dei Contenitori di luce. Nei primi anni Settanta lavora in Germania con Mary Bauermeister, dove lo raggiunge la notizia della prematura scomparsa di Marcello Rumma. Al rientro in Italia, organizza la galleria ‘Taide’ deciso a continuare l’opera di promozione culturale iniziata dal suo amico Marcello. Sono anni d’intensa attività e la galleria – alla quale è affiancata una casa editrice, con la pubblicazione della rivista ‘Taide, materiali minimi ‘e del giornale mensile ‘Fuorisacco’ – diventa un punto focale d’incontro tra artisti e intellettuali, come Achille Bonito Oliva, Filiberto Menna, Edoardo Sanguineti, Angelo Trimarco e tanti altri ancora. Contestualmente all’attività di promozione culturale, Lista sviluppa una ricerca incentrata sul tema delle ‘Nuvole’ e su quello delle ‘Morandiane’: inteso quale omaggio alla pittura di Giorgio Morandi, queste ultime segneranno una delle costanti della sua pittura, in parallelo con le ‘Figure acefale’ e monche. Nel 1993, fonda a Paestum il Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea (MMMAC), di cui Gillo Dorfles è padre putativo.
Tra le esposizioni in Italia e all’estero la mostra personale “Interni”, fotogrammi dell’atelier dell’artista, presentata da Gillo Dorfles alla Galeria 33 di Barcellona, l’esposizione personale alla galleria Trans-Forum a Parigi e la mostra collettiva “Pole Position” alla Galerie K di Tokyo, entrambe del 1983, la mostra di dipinti Homage by Pietro Lista’ presso The University Museum and Art Gallery di Hong Kong (2010).
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico a Napoli, nei primi anni Sessanta inizia la sua attività espositiva. La sua matura sensibilità, intersecandosi con la tecnica del dripping, conosciuta grazie al suo maestro Mario Colucci, e con la sperimentazione dell’informale, lo porterà alla deformazione della figura umana e al suo successivo smembramento. Sul piano della relazioni, consolida il sodalizio con Marcello Rumma, collezionista e figura d’intellettuale, suo fervido sostenitore. Collabora alle tre rassegne di Amalfi sulla ‘Arte povera’ e, nel 1968, realizza, nell’ambito della rassegna ‘Arte Povera + Azioni Povere’, curata da Germano Celant, un’azione notturna di scavo della “Luce nella sabbia”. A questo stesso periodo, essendosi ancor più affinata la conoscenza dei materiali e della loro qualità linguistica, appartengono i motivi delle Reti, delle Cielitudini, delle Gabbie e dei Contenitori di luce. Nei primi anni Settanta lavora in Germania con Mary Bauermeister, dove lo raggiunge la notizia della prematura scomparsa di Marcello Rumma. Al rientro in Italia, organizza la galleria ‘Taide’ deciso a continuare l’opera di promozione culturale iniziata dal suo amico Marcello. Sono anni d’intensa attività e la galleria – alla quale è affiancata una casa editrice, con la pubblicazione della rivista ‘Taide, materiali minimi ‘e del giornale mensile ‘Fuorisacco’ – diventa un punto focale d’incontro tra artisti e intellettuali, come Achille Bonito Oliva, Filiberto Menna, Edoardo Sanguineti, Angelo Trimarco e tanti altri ancora. Contestualmente all’attività di promozione culturale, Lista sviluppa una ricerca incentrata sul tema delle ‘Nuvole’ e su quello delle ‘Morandiane’: inteso quale omaggio alla pittura di Giorgio Morandi, queste ultime segneranno una delle costanti della sua pittura, in parallelo con le ‘Figure acefale’ e monche. Nel 1993, fonda a Paestum il Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea (MMMAC), di cui Gillo Dorfles è padre putativo.
Tra le esposizioni in Italia e all’estero la mostra personale “Interni”, fotogrammi dell’atelier dell’artista, presentata da Gillo Dorfles alla Galeria 33 di Barcellona, l’esposizione personale alla galleria Trans-Forum a Parigi e la mostra collettiva “Pole Position” alla Galerie K di Tokyo, entrambe del 1983, la mostra di dipinti Homage by Pietro Lista’ presso The University Museum and Art Gallery di Hong Kong (2010).